Gio. Mar 20th, 2025

Per esaminare questo concetto occorre partire dai fondamenti basilari, in modo tale di addentrarci quanto più possibile nella materia. Molto probabilmente, se hai un account Hotmail avrai fatto caso che alla fine di ogni posta ricevuta è presente un messaggio che cita la frase “ti voglio bene”. Oppure, se possiedi un account Gmail, avrai visto che tutti i suoi servizi da esso creati arriveranno soltanto su invito. Come accade tutto questo?

Tutto questo è possibile perché sia Hotmail che Gmail – loro come tanti altri – praticano un’attività che prende il nome di Growth Hacking. Che cos’è? Cosa si fa? In questo articolo approfondiremo tutto nel merito.

Growth Hacking: che cos’è?

Il Growth Hacking è una ramificazione del marketing e possiede un focus sulla rapida crescita di un’azienda. Viene definito come una combinazione o più competenze interdisciplinari che abbracciano il campo del marketing, della programmazione e tutto quello che concerne il service design, ossia quell’attività legata alla pianificazione e organizzazione di personale, servizi o materiali volti a migliorare l’esperienza del consumatore.

L’obiettivo è quello di migliorare il business di un’azienda o personale – se si tratta di un libero professionista – con l’ausilio di strumenti SEO (Search Engine Optimization), SEM (Search Engine Marketing), Email Marketing e qualsiasi attività che promuova la presenza sui social.

Growth Hacker: cosa fa nello specifico?

Quando si fa riferimento alla figura del Growth Hacker, parliamo di una professione consapevole di quello che sta facendo e di quelle che sono le tematiche ad esso annesse.

Infatti, il Growth Hacker è esperto del digital marketing e della programmazione in generale. Nel suo background personale convive una commistione di questi elementi che lo rendono un volto consapevole all’interno di questa materia.

Non solo, ma quando si parla di Growth Hacker, facciamo riferimento a chi possiede un budget molto ristretto, punta molto sull’economicità e sul risparmio, avendo delle tempistiche estremamente ristrette.

Continuando il curriculum del Growth Hacker, parliamo di un individuo in grado di fare CTR – Click Through Rate – ossia quanti lettori incuriositi da un post hanno cliccato sul link in esso contenuto e visitato il sito web. In altre parole, significa generare traffico. Non dimentichiamoci che è in grado di convertire l’utente, ossia portarlo verso la fase di acquisto di un prodotto.

Possiamo affermare che il Growth Hacker possiede idee originali, creative, fuori dall’ordinario.

Growth Hacker: come diventarlo?

Diventare un esperto di Growth Hacker non è per niente facile ed è fuori da una formazione autonoma. Richiede anni di formazione, soprattutto nell’ambito del marketing digitale, quindi è essenziale seguire dei corsi professionali. Significa non solo essere creativi, ma trasformare concetti astratti in qualcosa di concreto, realizzando delle campagne pubblicitarie che possano sortire effetti in termini economici.

La strada da percorre è sicuramente un Master – esistono anche quelli part time – in Growth Hacking Marketing, così da aggiungere nuove competenze e abilità all’interno del proprio curriculum.
I temi che si affronteranno al master sono diversi, ma tutti con un approccio diretto al digital marketing: una strategia di pianificazione marketing, funnel, tools dedicati, strumenti per analizzare dati, competitor, ecc.

Lo stipendio è molto elevato: si aggira tra gli ottantamila e i centomila annui. È bene ricordare, inoltre, che questa professione non è particolarmente conosciuta in Europa, figuriamoci in Italia. Si sta affermando pian piano e, adesso, è molto facile che il lavoro possa esplodere.